Un remoto villaggio algerino è un’ambientazione sorprendentemente adatta per “ Masquerades, ” Tyro Multihenate lyes Salem, la compiuta commedia delle maniere, in cui si vanta un ubriaco incurante si assume una vita. Il vivace Laffer etnico lancia abilmente matrimoni, celebrità e narcolessia in una potente birra con fascino internazionale. Un cast simpatico, un arguto star di Salem, messa in scena impeccabili e un ritmo ben influito che contribuiscono a un gioco modesto ma scintillante che ha accumulato diversi premi per feste e ha incontrato un successo insolito nella sua regione d’origine e in Gallia. La distribuzione più ampia non è impossibile.
Come un personaggio di Moliere, Munir (Salem) possiede un difetto tragicomico: un travolgente bisogno di dominarlo sui suoi simili. Si crogiola negli abitanti del villaggio ’ apprezzamento della sua posizione come “ ingegnere orticolo ” Fino a quando non scoprono significa “ giardiniere part-time.”
Sebbene un marito amorevole di Habiba (Rym Takoucht), un affettuoso padre di Amine (Merouane Smirli) e un fratello protettivo della sua splendida ma narcolettica sorella Rym (Sarah Regoieg), Munir avrebbe venduto la sua anima — e quasi lo fa — per apparire di successo. Ma gli manca un lavoro prestigioso e non è stato in grado di sposare la sorella.
Una notte, Munir afferma ubriaco di aver trovato un marito ricco per Rym, ma, sconosciuta a Munir, si è innamorata della migliore amica di Munir, Khliffa (Limber Comic Scarecrow Mohamed Bouchaib). Sfogliato con il mancato dichiarazione del loro amore, tuttavia, Rym conferma impulsivamente munir munir sulla ricca finanza.
Munir diventa presto il brindisi della città, consultato, differito e persino accettando tangenti per l’influenza politica illusoria.
La realtà socioeconomica della regione, la sua endemica sotto l’occupazione e il conseguente disoccupazione maschile, alimenta chiaramente l’auto-esaltazione di Munir. Ma c’è qualcosa di Borat nel gioioso entusiasmo con cui sfoggia il suo braggadocio.
Se i valori degli uomini sono distorti dall’impotenza, le donne si mettono fuori come un piano magnifico. Potrebbe non essere p.C. per prendere in giro la narcolessia, ma quando si serve i requisiti di schiaffi di riflessioni — anche socialmente consapevole — commedia, lo scherzo ha molto meno a che fare con la vera malattia che con la farsa eseguita classicamente.